Antonella Sicomero è morta a 10 anni per una sfida su Tik ToK

Antonella Sicomero è morta a 10 anni per una sfida su Tik ToK. A causa dell’avvento dei social, la realtà sociale sembra essersi divisa in due dimensioni: quella reale e quella virtuale. Le nuove generazioni, a differenza delle precedenti, sono cresciute con delle nuove forme di contatto, non più con delle pacche sulle spalle, non più con delle strette di mano, non più con degli abbracci ma con dei Like. Ebbene si, il virtuale ha preso il sopravvento, quindi è meglio chiamarlo con il giusto appellativo: realtà virtuale! 

Perchè è morta su Tik Tok? Era una semplice bambina di 10 anni, come tutte quelle che senza freno e controllo, hanno scambiato un social per il loro scopo di vita. Una bambina di 10 anni che non è stata seguita dai suoi genitori, che è stata più libera del solito, la stessa che si è imbattuta in un gioco mortale. Vengono chiamati “challenge” e sono delle prove estreme, autolesioniste, volte a fornire ad un pubblico virtuale, una vera e propria prova di resistenza fisica, fatta da tagli, ferite, auto torture, al fine di raggiungere un’approvazione plateale, volta al raggiungimento di una fama mediatica.   

Perchè le nuove generazioni sarebbero disposte a tutto per un pugno di Like? Perchè non comunicando nella realtà, non interagendo con gli altri, di conseguenza non ricevono alcuna approvazione e, non riuscendo a segnalare questa carenza, ricorrono al confronto virtuale in cui ricevono il consenso meccanico, fatto da Like, emoticon, share o followers. A proposito di quest’ultimi, pur non sembrando, rappresentano lo scopo finale del neo internauta, il quale sarebbe pronto a dare la vita, pur di ottenere tanti. Quindi il vero problema è la considerazione o, meglio dire, la ricerca di approvazione. 

Morta a soli 10 anni per una sfida su Tik ToK

Perchè morire sui social porta alla morte reale? Come nella realtà, la fine della considerazione, l’emarginazione, la morte dell’intelletto e la mancanza di approvazione, portano ad una morta interiore che pone fine alla voglia di vivere corporalmente. Per i ragazzi che vivono sui social, non riuscire ad ottenere considerazione, o abbastanza Like, potrebbe compromettere la loro vita reale, reputandola inutile a punto tale da non prendersi cura di prenderla. Sappiate che qualsiasi ragazzo che vive sui social, se perde definitivamente i contatti con il mondo reale, sarebbe disposto a tutto pur di ottenere successo in quel mondo virtuale, anche a costo di perderci la vita.

Cosa si può fare per aiutarli? Basta sostituirsi al pubblico virtuale, da cui, i giovani internauti traggono approvazione. Quell’approvazione che serve a renderli sicuri, dovrebbero essere i genitori a dargliela, in maniera tale che non abbiano più bisogno di ricercarla sulla rete. Dialogate con i vostri figli, fateli sentire approvati, date loro sicurezza e vedrete che cresceranno forti senza il bisogno di ricercare tutto ciò da coloro i quali, potrebbero darglielo in cambio della loro vita. 

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