Genitori: come farsi ascoltare dai bambini?

Esiste un ruolo che, oggi, risulta essere sempre più difficile ed è spesso oggetto di critiche, nello specifico, si parla del ruolo dei genitori. Non è raro apprendere, dai telegiornali, notizie di adolescenti che maltrattano gli insegnanti o che compiono atti di vandalismo. Il degenerarsi di queste spiacevoli situazioni, nel corso degli ultimi anni, è aumentato esponenzialmente.

Quali sono le cause che rendono un bambino indisciplinato? E’ in questa età che l’educazione è fondamentale, per evitare di assistere agli episodi sopra citati. E’ risaputo che, i social e la tecnologia hanno stravolto la vita di molti, compresa quella dei fanciulli. Nei bambini, l’eccessivo uso del cellulare, può creare una vera e propria dipendenza, perchè viene spesso usato come mezzo di intrattenimento per tenerli buoni. Il problema principale per il quale un bambino e, di conseguenza l’adolescente, sia indisciplinato è che i genitori hanno “paura” a dire di no ai propri figli, soprattutto in tenera età. Questo è ciò che ha osservato la Tata inglese Emma Jenner, evidenziando alcuni atteggiamenti in cui non si riesce o non si vuole fare capire al proprio bambino (probabilmente per stessa svogliatezza del genitore), il perchè del permesso negato.

Un modo per farsi ascoltare dal proprio bambino è quello di lasciarlo stare mentre fa i capricci. Un esempio, come la Tata inglese ci insegna, è quello di cambiare la tazza da colazione preferita, con un’altra e nel momento in cui il bambino comincia a piangere, la madre, o il padre che sia, deve cercare di spiegargli il perchè. Dargliela sempre vinta, consente al fanciullo di capire che tutto gli è consentito. Tale libertà di pensiero, lo porterà ad agire anche in modo scorretto. Il bambino, se pur piccolissimo di età, ha una capacità strabiliante di apprendimento ed è perfettamente in grado di capire il perchè del NO o del rimprovero del genitore. Tuttavia, lo stesso richiamo, a volte, può essere un fattore negativo. Il rimprovero, non significa urlare contro il proprio figlio, perchè può essere diseducativo, creando degli stati depressivi e antisociali. A dimostrarlo è lo studio di due ricercatori americani, Ming Te Wang e Sarah kennyche nel 2014 hanno pubblicato sul “Child Development“, come le urla eccessive sminuiscano il bambino, abbassandogli l’autostima, compromettendo il rapporto con gli stessi genitori.

Da cosa dipende l’educazione? Oggi, il genitore non è più autoritario come una volta poichè è passato da un eccesso ad un altro. Se prima esisteva un’educazione troppo rigida, oggi è troppo permissiva. Non c’è nulla di male a non far mancare nulla ai propri figli, se mai è il modo di come avviene che potrebbe essere sbagliato. Ciò succede perchè alla base dell’educazione esiste troppa accondiscendenza che, a volte, si trasforma in pretesa da parte del figlio. Questo essere troppo permissivo, viene perfettamente recepito dal bambino, al quale, occorre sapergli inculcare il famoso “NO!“. Inoltre, in alcuni casi, subentra anche il fatto che il carattere del genitore possa essere estremamente emotivo, perchè non riesce ad imporsi al momento di richiamarlo. In questo modo, il fanciullo può continuare ad assumere un comportamento sbagliato.

Cosa devono fare i genitori per farsi ascoltare dai figli? Nulla è facile, soprattutto ricoprire questo ruolo e come in ogni cosa, occorre stabilire delle regole, chiare e precise, cercando di farle rispettare con la dovuta complicità di entrambi i genitori. Solo con il dovuto equilibrio, senza concedere troppo o troppo poco, è possibile riuscire a dire di no al proprio figlio, educandolo ed inculcandoglielo al fine di rispettare se e gli altri. Sorge un quesito: i genitori di oggi, sono abbastanza educati da poter educare?

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